31 luglio, 2022

PERDON D'ASSISI

 Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente,

oppure nella domenica seguente (a decorrere dal mezzogiorno del sabato

fino alla mezzanotte della domenica) si può lucrare una volta sola

l’indulgenza plenaria.

Condizioni richieste:

1) Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa Cattedrale o parrocchiale

o ad altra che ne abbia l’indulto e recita del Padre Nostro e del Credo;

2) Confessione sacramentale;

3) Comunione eucaristica;

4) Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre (almeno un Padre

Nostro e un’Ave Maria o altre preghiere a scelta);

5) Disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato anche veniale.

Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei

giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita la chiesa; tuttavia è

conveniente che la santa Comunione e la preghiera secondo le intenzioni

del Papa siano fatte nello stesso giorno in cui si compie la visita.

L’indulgenza può essere applicata ai defunti in modo di suffragio, ma

non ad altri che siano ancora in vita.


La Porziuncola (foto : visitassisi.it)

COME SAN FRANCESCO CHIESE ED OTTENNE L’INDULGENZA DEL PERDONO

Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”. Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
(Da “Il Diploma di Teobaldo”, FF 3391-3397

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